CORSO TECNICO SUPERIORE PER L'INFOMOBILITÀ E LE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE

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MODULI DIDATTICI

Primo semestre Ore didattica Ore stage
Fondamenti di lingua Inglese 30  
Strumenti informatici per la produttività 30  
Modellamento e simulazione di sistemi 30  
Statistica 30  
Sicurezza e prevenzione 60  
Chimica dei materiali 30  
Infrastrutture di trasporto 30  
Fondamenti di elettrotecnica ed elettronica 30  
Stage primo semestre 220
Secondo semestre Ore didattica Ore stage
Inglese tecnico 30  
Sistemi operativi e reti informatiche 60  
Sistemi di gestione magazzino 30  
Fondamenti di Machine Learning 30  
Basi di Dati e Big Data 30  
Fondamenti di programmazione 60  
Sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili 30  
Stage secondo semestre 220
Terzo semestre Ore didattica Ore stage
Diritto commerciale, dei trasporti e internazionale 30  
Normativa e Legislazione del lavoro 30  
Gestione di progetto e della qualità 60  
Logistica aziendale 30  
Gestione di supply chain sostenibili 60  
Logistica intermodale e integrata 30  
Documentazione dei processi di trasporto e pratiche doganali 30  
Stage terzo semestre 220
Quarto semestre Ore didattica Ore stage
Organizzazione aziendale e comunicazione 30  
Sostenibilità ambientale, economica e sociale 60  
Sistemi informativi per la gestione della logistica e dei trasporti 30  
Sistemi di assistenza, sorveglianza e monitoraggio del traffico 30  
Tecnologie innovative di gestione 30  
Innovazione e Information Technology nel trasporto 30  
Stage quarto semestre 280

I corsi sono connotati da caratteri innovativi, sia per i contenuti sia per le metodologie adottate e rappresenta un connubio tra i più recenti sviluppi nell’ambito dell’integrazione tra le filiere dell’istruzione, formazione e lavoro.

La collaborazione tra gli enti partecipanti, grazie alla preparazione e competenza del personale e dei docenti coinvolti nella realizzazione del progetto, rende l'esperienza formativa esemplare, trasferibile e replicabile.

Il progetto adotta un approccio integrato in termini di azioni, proponendo un percorso integrato tra informazione, orientamento, formazione, attività pratica guidata e tirocinio/stage formativo; tale integrazione avrà l’obiettivo di mettere i corsisti nelle condizioni di riversare la professionalità acquisita direttamente nel mercato del lavoro.


Il percorso è caratterizzato dalla metodologia della formazione-azione, cioè dall’impiego dell’attività didattica come strumento di accompagnamento per gli allievi all’acquisizione del proprio ruolo nella definizione di un percorso di crescita che permetta loro di sperimentare immediatamente sul campo le competenze acquisite in aula.


STAGE AZIENDALI

Otto imprese del settore sono già incluse nella partnership e metteranno a disposizione competenze, know how e spazi, oltre ad ospitare gli stage.

Caratteristiche importanti saranno: l’integrazione stabile e concreta con il territorio, l’attività in co-presenza e co-progettazione con altri soggetti (aziende, università, amministrazioni comunali e consorzi), uso di tecnologie didattiche diversificate, la presenza di figure di ausilio e di supporto.

Di seguito si illustrano nel dettaglio alcune delle metodologie che verranno messe in atto:

Design Thinking

Metodologia particolarmente adatta allo sviluppo di nuove competenze e nuove tecnologie per le imprese, che ha già dato ottimi risultati nello sviluppo di prodotti, servizi, esperienze, interfacce web e didattica innovativa. Dato un problema, il Design Thinking scompone il processo creativo in cinque fasi rendendo la progettazione rendicontabile e iterativa in ogni momento del processo. Le fasi che caratterizzano la metodologia sono: Empatia, Definizione, Ideazione, Prototipazione e Test, ognuna delle quali è composta da uno specifico kit di strumenti da implementare in qualsiasi tipo di progetto.


Problem solving

Metodologia per l'apprendimento integrato del sapere scientifico o per l'area tecnica delle scienze. L'approccio scientifico alla risoluzione dei problemi si sviluppa logicamente secondo uno schema pragmatico, ma animato da elementi puramente intuitivi tesi ad attivare risorse e capacità personali. L’allievo si mette in gioco seguendo un filo logico definito: analizzare e fissare il problema, formulare ipotesi per la risoluzione del problema, verificare la validità delle ipotesi, applicazione e verifica dei risultati, cambio o conferma strategia.


Cooperative Learning

Metodologia che utilizzando piccoli gruppi (3-4 persone) attiva la cooperazione e si propone di massimizzare sia il processo di apprendimento, sia lo sviluppo delle abilità sociali. E' una modalità di gestione democratica della classe, centrata su gruppi di lavoro eterogenei e costruttivi, sull'effettiva interdipendenza positiva dei ruoli, sull' uguaglianza delle possibilità di successo per tutti, grazie alla creazione di un contesto educativo non competitivo, altamente responsabile e collaborativo, produttivo di processi cognitivi di ordine superiore.


Studio di casi

Attraverso l’analisi di una situazione problematica al fine di comprendere le ragioni profonde degli eventi e dei comportamenti agiti. Questa metodologia è finalizzata all’apprendimento di competenze utili a diagnosticare e intervenire in situazioni analoghe a quelle presentate nel caso esposto e discusso. La forma è quella del Case History (casi aziendali reali che il docente struttura basandosi sull’ esperienza maturata nelle aziende in qualità di consulente) o Autocasi e incident (casi predisposti dai partecipanti su sollecitazione del docente, anche riferiti ad esperienze vissute). L’analisi dei casi e delle esperienze è sia propedeutica che successiva alla disamina di argomenti teorici o pratici specifici.


Project work

Il "Project Work" rappresenta una sintesi del percorso didattico di uno studente. Non è solo la verifica del know-how appreso, ma è l'occasione per sfogare la propria creatività in un contesto reale. Realizzare un "Project Work" significa svolgere una sperimentazione attiva di concetti appresi nel corso di un percorso didattico. Questo strumento progettuale si collega alla metodologia "learning by doing" e consiste nell'elaborazione di un progetto riguardante contesti reali, dopo una fase di apprendimento. Il "Project Work" (traduzione di "lavoro di progetto") può essere di gruppo o individuale e i suoi esiti vengono discussi e analizzati durante una fase didattico-applicativa. L'obiettivo di questo metodo è di incentivare i partecipanti a cimentarsi sugli argomenti affrontati nell'ambito di un piano di azione, nonché la loro contestualizzazione nei determinati ambienti in cui i partecipanti si troveranno ad agire


Role playing

Metodo che conduce i partecipanti al confronto reciproco sulla base di ruoli stabiliti a priori, basato sulla simulazione di una situazione o di un evento compiuta da due o più attori. I partecipanti sono chiamati ad immedesimarsi, a vestire i panni di altri, a ipotizzare soluzioni. Tale situazione consente di abituare il singolo ad affrontare in modo diretto le situazioni e i problemi che emergono nelle relazioni, di sviluppare la capacità di raggiungere soluzioni anche attraverso compromessi e mediazione.


Brainstorming

Con questa modalità si vuole stimolare nei partecipanti una riflessione autonoma sulle tematiche oggetto di formazione e la condivisione delle esperienze. Il docente, attraverso domande stimolo, induce partecipazione ed interattività con l’aula.


Laboratori

Strumento che rappresenta il primo collegamento tra sapere e saper fare in situazione controllata. È un metodo che prevede il sistematico coinvolgimento dei partecipanti sul piano operativo, così da permettere loro di sperimentare concretamente diverse modalità organizzative (lavoro individuale e di gruppo), progettuali (riflessione sul compito, analisi e progettazione di attività, costruzione di strumenti) e manuali per l’attuazione pratica di un compito.

Simulazioni di situazioni caratteristiche dei luoghi di lavoro, attraverso la risoluzione di casi concreti e l’approccio con criticità concrete dei contesti di lavoro. Sono vere e proprie Esercitazioni applicative che permettono di applicare in aula, in tempo reale, i concetti esposti, di verificare l’apprendimento, di approfondire le tematiche laddove fossero risultate non chiare. Vengono condotte in coppia oppure in sottogruppi più ampi con esposizione e discussione dei risultati in plenaria.


Gli Istituti Tecnici Superiori nascono con la legge 2 aprile 2007, n. 40 nell’ambito della riorganizzazione del sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore e sono stati disciplinati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008.

Sede Legale

Via Santa Maria in Castello 30

Fara in Sabina

Sede Operativa

Viale della Gioventù 30 Fara in Sabina

Via Consolare Latina, 263, Colleferro RM

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